Perché
La maggiore parte delle famiglie italiane risparmia per “uno scopo preciso” e per “fronteggiare gli imprevisti”, così descrive Banca d’Italia nella sua recente indagine. Tuttavia, nel 36% dei casi, lo fa “occasionalmente” e soltanto meno di 1 persona su 3 lo fa “regolarmente”. Il risparmio si genera mettendo in atto comportamenti virtuosi nella nostra quotidianità. Per ottenere risultati è più importante la frequenza con cui si risparmia (+20% della propria ricchezza1) rispetto all’entità del risparmio stesso.Cosa
Il risparmio può essere volontario o forzoso. È volontario quando, evitando di consumare oggi, accantoniamo liberamente delle risorse. Tale attività è auspicata, ma come sappiamo è molto difficile da mettere in atto, perché quotidianamente riceviamo spinte a rinviare o a mettere in subordine questo comportamento. Il risparmio forzoso invece è un metodo che, una volta innescato, evita l’indecisione ogni qualvolta questa si presenti. Il versamento che il nostro datore di lavoro, o il nostro commercialista, fa all’Inps, o al fondo pensione, per nostro conto, è una forma di risparmio forzoso.Un altro esempio di risparmio forzoso è costituito dalle rate del mutuo per l’acquisto della casa. La maggior parte degli italiani acquista la casa tramite il mutuo e in questo modo è indotta a usare parte del reddito per pagare le rate del mutuo. L’obbligo contrattuale è una spinta “gentile” a risparmiare. Tuttavia, è da notare che questo tipo di risparmio non è prontamente liquidabile e disponibile.
Come
Per mettere in atto il risparmio volontario, la cosa più importante da rispettare è quella di separare le risorse destinate a tal fine e metterle in un “cassetto” dedicato (una busta, un libretto o un conto corrente) non appena ci troviamo nella disponibilità delle risorse. Contrariamente tali risorse verranno catturate dai consumi. Per fare questo è utile dare un nome ai propri soldi, come per esempio “Università del figlio” e definire dei momenti precisi dell’anno in cui fare questa operazione, come a inizio mese o a fine anno. Oltre a ciò, dovremmo puntare ad attivare meccanismi di risparmio forzoso che si possono liquidare in caso di estrema necessità, come i piani di accumulo in strumenti finanziari (fondi comuni, gestioni patrimoniali o polizze assicurative). Periodicamente una parte delle nostre entrate verranno investite automaticamente e cresceranno in funzione dei versamenti e dell’andamento dei mercati finanziari.Ci sono altri strumenti “automatici” sul mercato, come quelli che ad ogni acquisto aggiungono risorse per versarle in un conto di risparmio. L’esito è interessante, perché alla fine di un certo periodo ci si troverà “inaspettatamente” un certo risparmio, ottenuto senza avere fatta alcuna scelta (tranne la prima, quella di attivazione). Tuttavia questi strumenti producono effetti non prevedibili e fuori controllo, che possono arrivare a incentivare il consumo per ottenere maggiore risparmio cumulato (spendo di più così accumulo punti).
La tassazione sul risparmio dipende dal tipo di strumento in cui questo viene investito e dal momento in cui si sottoscrive il contratto finanziario. Nel caso di un piano di accumulo su fondi comuni di investimento, ad esempio, le tasse vengono pagate solo al momento del disinvestimento e sulla differenza tra il montante e quanto è stato versato (capital gain). La tassazione è del 26%.
Conclusione: investire i propri risparmi richiede costanza (comportamento virtuoso) e il rispetto di semplici regole, che ci tengono lontani dalla inconsapevolezza e dalla speculazione.
1Consumer Spending Self-Control e Ameriks
Guida come scegliere di investire i propri risparmi
L’investimento è fatto da cassetti ideali che hanno regole per essere riempiti e controllati. La seguente guida descrive il processo per investire i propri risparmi in un percorso virtuoso, che evita di commettere errori nella gestione delle proprie risorse.- Metti da parte soldi per 3 mesi. Sottrai 3 mesi di consumi ed utilizzali per gestire i flussi di cassa, poter anticipare spese programmate o sopportare posticipi di entrate.
- Costruisci la tua Liquidità. Identifica l’ammontare di Liquidità per imprevisti (come una spesa straordinaria per l’auto o un intervento dal dentista). In questo caso non vale “barare con sé stessi, perché gli imprevisti sono per definizione non programmabili. Ecco perché è importante all’inizio dell’anno pianificare le spese che necessariamente dovremo affrontare1 per poterle isolare da quelle realmente impreviste. Le risorse devono essere prontamente disponibili.
- Costruisci la tua Riserva. Identifica l’ammontare di Riserva per gestire lunghi imprevisti, come la perdita momentanea di lavoro o una crisi dei mercati finanziari. Le risorse devono proteggere dall’inflazione ed essere facilmente disponibili.
- Investi nei tuoi obiettivi di vita. Le risorse rimanenti, se presenti, andranno tutte finalizzate agli obiettivi di vita. Considera sempre la diversificazione, la prospettiva temporale e la capacità di sopportare le oscillazioni negative. Il profilo di rischio massimo sopportabile deve essere definito insieme al consulente di fiducia.
- Evita di allocare risorse dedicate a obiettivi di vita a investimenti speculativi, come le materie prime, le valute estere, le criptovalute e gli immobili, che sono difficilmente liquidabili e non mantengono necessariamente il loro valore nel tempo.
- Verifica se i “cassetti della tua economia personale” sono sempre in ordine. I risparmi futuri riempiranno i cassetti nella priorità elencata, fino al loro completamento2.
- Attiva un sistema automatico (piano di accumulo) che orienti il risparmio immediatamente verso strumenti finanziari che saranno stati destinati a specifici obiettivi3.
1Alcuni esempi di spese programmabili da non confondere con gli imprevisti: la polizza e il bollo dell’auto, il tagliando dell’auto, le spese condominiali, le tasse comunali, le spese scolastiche, le vacanze estive.
2Se oggi non riesco a tenere da parte 3 mesi di consumi, tutto il risparmio futuro andrà in questo cassetto fino a raggiungere l’obiettivo.
3Se intendiamo mandare nostro figlio all’università tra 15 anni, è particolarmente utile versare automaticamente, ad esempio 200 euro al mese, per raggiungere un capitale sufficiente da utilizzare tra 15 anni per tale spesa.