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1783: dai segnali di fumo al telegrafo ottico

Senza il telegrafo elettrico, una delle grandi invenzioni dell’Ottocento, Giuseppe Garibaldi non avrebbe mai potuto spedire nel 1866 quel famosissimo, e per l’appunto telegrafico, “Obbedisco” al generale La Marmora durante la terza guerra di indipendenza.

Senza il telegrafo elettrico, una delle grandi invenzioni dell’Ottocento, Giuseppe Garibaldi non avrebbe mai potuto spedire nel 1866 quel famosissimo, e per l’appunto telegrafico, “Obbedisco” al generale La Marmora durante la terza guerra di indipendenza. Scrittori, italiani e stranieri, come l’italiana Matilde Serao, lo statunitense Henry James e l’inglese Anthony Trollope non avrebbero potuto scrivere romanzi e racconti che hanno come protagonista un’impiegata dei telegrafi. Senza il telegrafo senza fili, inventato da Guglielmo Marconi, il Titanic non avrebbe potuto lanciare alcun S.O.S. E, in tempi più recenti, Enzo Jannacci non avrebbe composto la famosa e malinconica canzone “Giovanni telegrafista”. 

Grosso modo e semplificando, la storia del telegrafo moderno si svolge in tre tappe: telegrafo ottico, telegrafo elettrico, telegrafo senza fili.
 
L’antesignano del telegrafo, il cosiddetto telegrafo ottico, sembra ispirato dai segnali di fumo degli indiani d’America. Nel 1792 il fisico, nonché abate, francese Claude Chappe (1763-1805) realizza un complesso marchingegno che, semplificando un po’, fa ruotare dei bracci di legno imperniati su un palo. Ad ogni posizione di questi bracci corrisponde una lettera o una parola in codice.  Lo Stato francese capisce subito l’utilità dell’invenzione e nel 1793 costruisce la prima linea telegrafica, composta da tante torri di legno su cui viene issato il telegrafo ottico.  Questa linea si dipana per circa 230 chilometri fra Parigi e Lilla, con una serie di torri distanziate fra loro ma abbastanza vicine da essere visibili.  Ad ogni postazione è applicata una persona dotata di cannocchiale: guarda la postazione che sta trasmettendo e ritrasmette i segnali. Così di postazione in postazione, di telegrafo ottico in telegrafo ottico.
 
L’invenzione si rivela molto utile in ambito militare ed è con questo sistema che nel 1794 viene trasmessa la comunicazione – secondo alcuni, il primo telegramma che annuncia la liberazione da parte dei francesi della città di Condé-sur-l’Escaut, occupata dagli austriaci
 
Il sistema Chappe viene poi adottato da altri Stati e perfezionato in Italia dall’ingegner Giovanni Battista Gonella. 
 
In questo momento il telegrafo ottico è il sistema più rapido per trasmettere dei messaggi. Sarà presto superato da sistemi più evoluti. Intanto, però, c’è chi ne approfitta per trarre qualche vantaggio personale: Edmond Dantes, il conte di Montecristo, che dalla torre di un telegrafo Chappe riesce a trasmettere una notizia falsa che manderà in rovina un suo nemico. Per saperne di più, Alexander Dumas, Il conte di Montecristo. Il libro, la serie tv o uno dei tanti film. Ispirato a vicende vere, hackeraggio telegrafico incluso. 

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