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La nostra storia nel futuro dell'Italia

Una storia di oltre 160 anni: l'Italia cresce insieme a Poste Italiane.

Oltre 160 anni di Poste Italiane, un percorso compiuto a fianco del Paese dal 1862 ad oggi

Nel 1862, a solo un anno dall’Unità d’Italia, nascono le Regie Poste. 

Un fil rouge, quello che lega Poste Italiane all’Italia, che si articola senza soluzione di continuità dalle Regie Poste di allora alla società per azioni di oggi, un percorso caratterizzato dal contributo che l’Azienda ha fornito allo sviluppo sociale, economico e culturale dell’Italia. 

La missione principale di Poste è stata quella di accompagnare il Paese nel suo sviluppo, rispecchiandone i valori, condividendone le difficoltà e i successi, anticipandone ove possibile le trasformazioni, guidandone il progresso attraverso una rete di persone, uffici e tecnologie che non ha eguali nel Paese; persone, che ogni giorno sono a contatto diretto con gli italiani per soddisfarne i bisogni e accoglierne le necessità. 

Poste ha contribuito fattivamente alla modernizzazione e all’evoluzione tecnologica del Paese, sviluppando nuovi prodotti e servizi digitali, fondendo tradizione e innovazione. 

Poste Italiane è una realtà che ha saputo innovarsi, esplorare nuovi mercati, adottare nuove tecnologie, pur rimanendo sempre legata quotidianamente alla vita delle comunità e ai valori del Paese.

Quando ancora la Rete non esisteva, le Poste mettevano in rete il Paese.

Informazione e pubblicità nei calendari delle Regie Poste

I primi calendari postali sono composti da poche paginette, una ventina, sono in bianco e nero e di certo non brillano per grafica e creatività. Man mano il numero di pagine aumenta, fino ad arrivare a 64, e sulla copertina compaiono illustrazioni colorate, talvolta molto curate come quella che caratterizza il calendario del 1913.

Il nuovo anno è alle Poste, con il calendario del poralettere

Il primo esemplare di cui si abbia traccia, nel Regno d’Italia, risale al 1865. È un libretto di alcune pagine con informazioni su tariffe e servizi offerti dalle Poste dell’epoca

1955: accettazione rapida raccomandate e telegrammi

Dalla metà degli anni Cinquanta, negli uffici postali compaiono nuove bilance automatiche bifacciali che pesano lettere semplici, raccomandate, assicurate, pacchetti e mostrano all’istante l'importo da pagare.

Dal 1862 a oggi
Poste Italiane ha avuto un ruolo cruciale nella nascita e nella formazione del nostro Paese e ha contribuito allo sviluppo sociale, economico e culturale dell’Italia. 

Naviga nella nostra storia

Le tappe principali

Regie Poste

1862

Nascono le Regie Poste

Primo francobollo con la parola

1863

Primo francobollo del Regno d’Italia in cui compare la parola “Italiano”

Risparmio postale

1875

Nascono i Libretti di Risparmio Postale

Marconi

1896

Viene brevettato il telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi

Esperimento di posta aerea

1917

Primo esperimento di posta aerea

Buono Postale Fruttifero

1925

Nascono i Buoni Postali Fruttiferi

1955

1955

Il Telex mette in rete il mondo

CAP

1967

Nasce il CAP 
(Codice di Avviamento Postale) 

Carta Postepay gialla

2003

Nasce Postepay, la prima carta prepagata

Quotazioni

2015

Poste Italiane si quota in Borsa

Postepay

2018

Nasce PostePay S.p.A.: il più grande Istituto di Monetica Elettronica italiano (IMEL)

Hub per l'ecommerce a Landriano

2021

Inaugurazione a Landriano del più grande hub italiano per l'e-commerce

Hub per l'ecommerce a Landriano

2023

Progetto Polis: un nuovo modello di Ufficio Postale

Le ultime storie raccontate dall'Archivio di Poste Italiane

Informazione e pubblicità nei calendari delle Regie Poste

I primi calendari postali sono composti da poche paginette, una ventina, sono in bianco e nero e di certo non brillano per grafica e creatività. Man mano il numero di pagine aumenta, fino ad arrivare a 64, e sulla copertina compaiono illustrazioni colorate, talvolta molto curate come quella che caratterizza il calendario del 1913.

Il nuovo anno è alle Poste, con il calendario del poralettere

Il primo esemplare di cui si abbia traccia, nel Regno d’Italia, risale al 1865. È un libretto di alcune pagine con informazioni su tariffe e servizi offerti dalle Poste dell’epoca

Gli oggetti che fecero l'impresa

Una nuova serie di racconti che celebrano tutti quegli oggetti con cui le Poste riuscirono a raggiungere grandi obiettivi: oggetti che rivoluzionarono la società, invenzioni che fecero crescere il nostro Paese
Leggi tutti i racconti sugli oggetti che fecero l'impresa. 

Le foto dell'archivio

Conserviamo oltre 50.000 immagini, fra negativi, diapositive, stampe di piccolo e medio formato, provini e lastre fotografiche. Sono state tutte digitalizzate e schedate, anche con la collaborazione di un partner qualificato e prestigioso come Alinari.
Le immagini più datate risalgono alla seconda metà dell’Ottocento; quelle più recenti agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso. Nell’intervallo, una sezione decisamente consistente di servizi fotografici realizzati negli anni Cinquanta e Sessanta.

Le fotografie ci permettono di ripercorrere visivamente la storia delle Poste in Italia. Rivelano anche come sono cambiati usi e costumi del nostro Paese in 160 anni di storia: l’abbigliamento maschile e femminile; le pettinature e gli occhiali che si indossano; le auto che si guidano e gli aerei su cui si viaggia e poi gli autobus e i tram, le stazioni ferroviarie e i porti. Quasi in ogni immagine c’è uno sfondo, uno scenario, un elemento di contorno, un dettaglio rivelatore che ci dice qualcosa del modo di vivere in quel periodo.

Arte e architettura

Progettati da ingegneri e architetti come Mazzoni, Libera, Piacentini, Narducci, Bazzani, Petrucci, Vaccaro, i Palazzi delle Poste hanno lasciato un segno nella storia dell’architettura del secolo scorso.
Spesso questi edifici sono impreziositi da arredi e opere d’arte espressamente commissionati: in alcuni casi, dei capolavori assoluti. Si esprimono artisti come Fillìa, Prampolini, Benedetta Cappa Marinetti, Guglielmo Sansoni (Tato), Gino Severini, Mario Sironi, Guido Cadorin e Matilde Festa Piacentini, solo per citarne alcuni.

Nella prima foto: il Palazzo delle Poste di Palermo progettato da Angiolo Mazzoni.

Nella seconda foto: allegorie futuriste della comunicazione degli artisti Fillìa e Prampolini nel Palazzo delle Poste di La Spezia.​


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Palazzi di Poste Palazzi di Poste

Trasporti

Agli esordi, i postiglioni con i loro cavalli affrontavano, generalmente armati, percorsi impervi in territori infestati da briganti.
Le Poste hanno fatto viaggiare lettere, cartoline e pacchi che hanno raggiunto miliardi di persone avvalendosi nel corso del tempo dei mezzi più veloci e più adatti: diligenze e carri, furgoni e biciclette, moto e slitte, piroscafi e motoscafi e tram, treni, aerei.

Nella prima foto: motoscafi delle Regie Poste, in servizio a Venezia negli anni Trenta del secolo scorso. 

Nella seconda foto: parata di furgoni postali davanti al Palazzo delle Poste di Napoli (1962).


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Trasporti Trasporti
 

Innovazione

Nell’Ottocento, il telegrafo rivoluziona il mondo delle comunicazioni: un messaggio arriva in pochissimo tempo, via cavo, da un capo all’altro del mondo. Dal telegrafo senza fili poi nasceranno la radio, la televisione e il web.
Dal 1911 è in funzione in Italia la posta pneumatica: telegrammi e lettere sono inseriti in bussolotti che, spinti dall’aria compressa, viaggiano velocemente attraverso un sistema di tubi sotterranei che collega gli uffici postali della città.

Nella prima foto: apparati Morse nella “sala trasmissioni” del Palazzo delle Poste di Ascoli Piceno (1934).

Nella seconda foto: impianto di posta pneumatica nel Palazzo delle Poste di piazza San Silvestro a Roma (1957).


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Innovazione Innovazione

Persone

In divisa, col berretto d’ordinanza e la borsa a tracolla oppure in sella alla loro bicicletta, nella sala dei telegrafi o in un ufficio postale: sono le donne e gli uomini delle Poste, ogni giorno in prima linea e punto di riferimento per la comunità locale.
Le Regie Poste sono state una delle prime Amministrazioni dello Stato ad aprirsi al lavoro femminile. Inizialmente, dal 1863, solo telegrafiste, poi anche centraliniste e impiegate, rigorosamente nubili. A fine Ottocento sono anche libere di sposarsi, ma per lavorare serve l’autorizzazione del marito, obbligo abolito nel 1919.

Nella prima foto: postini che iniziano il giro mattutino con le loro biciclette uscendo dal Palazzo delle Poste di via Marmorata, a Roma (1949).

Nella seconda foto: telegrafiste nel Palazzo delle Poste di piazza San Silvestro a Roma (1885).


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Persone di Poste Telegrafiste

Posta militare

Sia nella Prima sia nella Seconda Guerra Mondiale, ovunque si trovino le truppe, c’è un ufficio di Posta Militare da campo. I portalettere consegnano la posta anche a rischio della vita. Lettere e cartoline offrono ai militari un sostegno morale e psicologico che li aiuta a resistere allo stress della guerra e alla vita di trincea. Nei pacchi inviati loro dai familiari trovano anche un aiuto materiale e beni di conforto.

Nella prima foto: un ufficio di posta militare durante la Grande Guerra.

Nella seconda foto: la cartolina che un ufficiale spedisce a una “gentile signorina Ersilia” nel giugno del 1917.


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Posta militare Posta militare

Risparmio

Le Poste sono state fin dall’inizio la "cassaforte" degli italiani. Dopo il Vaglia, ormai diffuso su tutto il territorio nazionale, nel 1876 approdano negli uffici postali i Libretti di Risparmio Postale che si affermano come strumento decisivo per favorire il risparmio degli Italiani. Arrivano poi nel 1918 i Conti Correnti Postali e, dal 1925, i Buoni Postali Fruttiferi, emessi inizialmente anche in sterline e in dollari per i nostri connazionali emigrati.

Nella prima foto: un’impiegata mostra a due bambine un Libretto di Risparmio Postale (1960).

Nella seconda foto: un’impiegata aggiorna i registri dedicati ai Buoni Postali Fruttiferi (1960).


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Risparmio Risparmio

Esposizione e consultazione

Nel Palazzo delle Poste di piazza Bologna a Roma, progettato dall’Architetto Mario Ridolfi, si trova la sala di consultazione e spazio espositivo dedicato alla nostra storia.
Sono presenti anche alcuni strumenti di lavoro e oggetti simbolo grazie ai quali, insieme alle fotografie, ai filmati e alle pubblicazioni, è possibile raccontare momenti significativi della storia dell’azienda e del Paese.
Fra la documentazione disponibile, le Relazioni Statistico-Finanziarie delle Poste (equivalenti alle attuali relazioni di bilancio), i Bollettini delle Poste e dei Telegrafi, i  fascicoli del personale impegnato negli uffici postali delle colonie, i Registri matricolari del personale, le Leggi e i Decreti del Regno d’Italia e altre pubblicazioni dagli inizi del Novecento. In altre sedi aziendali sono conservati circa 65.000 fascicoli del personale, a partire dalla fine del 1800, di cui è stata effettuata una prima schedatura, e altra documentazione.

Poste Italiane promuove la diffusione del proprio patrimonio culturale attraverso:
- la pubblicazione di libri e di altri prodotti editoriali
- i canali Facebook, Instagram, YouTube e Twitter
- la collaborazione con case di produzione televisive e cinematografiche nella ricostruzione visiva di ambienti, insegne, divise postali e nell’elaborazione di contenuti informativi
- coadiuvando studenti e studiosi nelle loro ricerche
- elaborando kit informativi articolati in testi, foto, filmati per gli organi di informazione
- organizzando open day e altre iniziative affini
- partecipando al progetto Censimento delle Raccolte Fotografiche in Italia


Informazioni

Apertura al pubblico: su appuntamento da lunedì a venerdì
Ingresso: gratuito
Visite guidate: su prenotazione, anche per gruppi e scolaresche
Indirizzo: piazza Bologna 39, 00162 Roma, Italia
E-mail: archiviostorico@posteitaliane.it
Telefono: 0659581 (centralino)
Come arrivare: Metro B fermata Bologna

Nella prima foto: il Palazzo delle Poste a Piazza Bologna, a Roma. 

Nella seconda foto: gli interni della sala espositiva.


Palazzo delle Poste di Piazza Bologna Archivio storico di Poste Italiane
Nella prima foto: il tasto di un telegrafo Morse. 

Nella seconda foto: la postazione di un ufficio di posta militare da campo.


Apparato Morse Posta militare

Foto e filmati provengono dall’Archivio storico di Poste Italiane. Si rimane a disposizione di eventuali aventi diritto.