Sul canale YouTube di Poste Italiane è online la nuova playlist dell’Archivio Storico “Sì viaggiare” con filmati degli anni Cinquanta e Sessanta.
È con spensieratezza, allegria, curiosità che dalla seconda metà degli anni Cinquanta in Italia si ricomincia a viaggiare. Non sono grandi viaggi né weekend strepitosi, in un’epoca in cui non esisteva il “bed & breakfast”, le compagnie aeree low cost non erano ancora nate e sui treni l’economica e scomodissima terza classe, con i suoi sedili in resistentissimo e durissimo legno, era appena stata abolita. Anni in cui nelle cene conviviali si discettava, come segno del proprio status, su quali compagnia aerea offrisse i pranzi migliori.
Però, quel minimo di benessere economico che comincia ad accomunare molte famiglie italiane consente quantomeno di fare una gita fuori porta. E, ogni volta, un profluvio di cartoline “Saluti e baci”, per mostrare di non essersi scordati di amici e familiari e, forse, anche per farsi invidiare un po’.
Al turismo ritrovato contribuisce il Dopolavoro delle Poste che organizza gite sociali per dipendenti e relativi familiari, spesso in occasione della Festa dell’Amministrazione P.T. (il 29 giugno), trasferte sui campi da sci, apre uno stabilimento balneare a Ostia (Roma) e mette a disposizione un bus-navetta che permetta a tutti di raggiungerlo dalla Capitale.
Dalla metà degli anni Cinquanta l’Italia ricomincia ad essere la meta di viaggio di turisti stranieri e ad ospitare eventi sportivi e congressi internazionali. Anche le Poste italiane, nuovamente inserite in un circuito internazionale, contribuiscono a far conoscere il Bel Paese.
Quando nel 1967 Roma ospita la Conferenza Internazionale delle Poste e Telecomunicazioni, sono previsti, a beneficio degli ospiti e di chi li accompagna, anche visite a musei della città, gita sulla costiera amalfitana, un aperitivo con vista sui Fori Imperiali che comprende anche una sfilata di moda, italiana. Così, in quelle giornate di aprile mentre i delegati sono impegnati nei lavori congressuali le loro consorti visitano la Galleria Borghese, i Musei Capitolini, sorseggiano un aperitivo su una terrazza con vista panoramica. Si confida che, una volta rientrati tutti nei Paesi di provenienza, facciano all’Italia una gran bella pubblicità.
Di tutto questo c’è traccia nei documentari dell’Archivio Storico di Poste Italiane. Talvolta sono delle semplici riprese mute, non montate, senza speaker e senza musica. Materiale di repertorio che non è diventato un documentario ma che, con quel silenzio che fa molto parlare le immagini, racconta di un periodo in cui l’Italia, dopo la cupezza della ricostruzione, affrontava con spensieratezza le ritrovate piccole grandi gioie del presente e che il futuro sicuramente avrebbe riservato.
Buona visione, dall’Archivio Storico di Poste Italiane.
È con spensieratezza, allegria, curiosità che dalla seconda metà degli anni Cinquanta in Italia si ricomincia a viaggiare. Non sono grandi viaggi né weekend strepitosi, in un’epoca in cui non esisteva il “bed & breakfast”, le compagnie aeree low cost non erano ancora nate e sui treni l’economica e scomodissima terza classe, con i suoi sedili in resistentissimo e durissimo legno, era appena stata abolita. Anni in cui nelle cene conviviali si discettava, come segno del proprio status, su quali compagnia aerea offrisse i pranzi migliori.
Però, quel minimo di benessere economico che comincia ad accomunare molte famiglie italiane consente quantomeno di fare una gita fuori porta. E, ogni volta, un profluvio di cartoline “Saluti e baci”, per mostrare di non essersi scordati di amici e familiari e, forse, anche per farsi invidiare un po’.
Al turismo ritrovato contribuisce il Dopolavoro delle Poste che organizza gite sociali per dipendenti e relativi familiari, spesso in occasione della Festa dell’Amministrazione P.T. (il 29 giugno), trasferte sui campi da sci, apre uno stabilimento balneare a Ostia (Roma) e mette a disposizione un bus-navetta che permetta a tutti di raggiungerlo dalla Capitale.
Dalla metà degli anni Cinquanta l’Italia ricomincia ad essere la meta di viaggio di turisti stranieri e ad ospitare eventi sportivi e congressi internazionali. Anche le Poste italiane, nuovamente inserite in un circuito internazionale, contribuiscono a far conoscere il Bel Paese.
Quando nel 1967 Roma ospita la Conferenza Internazionale delle Poste e Telecomunicazioni, sono previsti, a beneficio degli ospiti e di chi li accompagna, anche visite a musei della città, gita sulla costiera amalfitana, un aperitivo con vista sui Fori Imperiali che comprende anche una sfilata di moda, italiana. Così, in quelle giornate di aprile mentre i delegati sono impegnati nei lavori congressuali le loro consorti visitano la Galleria Borghese, i Musei Capitolini, sorseggiano un aperitivo su una terrazza con vista panoramica. Si confida che, una volta rientrati tutti nei Paesi di provenienza, facciano all’Italia una gran bella pubblicità.
Di tutto questo c’è traccia nei documentari dell’Archivio Storico di Poste Italiane. Talvolta sono delle semplici riprese mute, non montate, senza speaker e senza musica. Materiale di repertorio che non è diventato un documentario ma che, con quel silenzio che fa molto parlare le immagini, racconta di un periodo in cui l’Italia, dopo la cupezza della ricostruzione, affrontava con spensieratezza le ritrovate piccole grandi gioie del presente e che il futuro sicuramente avrebbe riservato.
Buona visione, dall’Archivio Storico di Poste Italiane.