- la gestione attiva del portafoglio di liquidità raccolta da clientela privata e pubblica, con i relativi impieghi;
- il servizio di raccolta e gestione del risparmio postale emesso da Cassa Depositi e Prestiti (buoni fruttiferi e libretti di risparmio);
- i servizi di incasso e pagamento (detti anche “transaction banking”) come il bollettino postale, gli F24, il vaglia postale nazionale e internazionale, i servizi dei circuiti Moneygram ed Eurogiro;
- il collocamento e la distribuzione, tramite la propria piattaforma distributiva, di prodotti finanziari emessi da terzi o da altre società del gruppo quali:
- investimento del risparmio amministrato;
- polizze assicurative di Poste Vita e Poste Assicura;
- prodotti di finanziamento di terzi e carte di credito.
Mercati finanziari
Il 2022 ha rappresentato un anno particolarmente difficile sia per gli investitori azionari che per quelli obbligazionari. I mercati dei capitali hanno riflesso nelle quotazioni dei titoli tale scenario, facendo registrare un calo simultaneo dei prezzi delle obbligazioni e delle azioni, evento verificatosi solo una volta negli ultimi 50 anni (1994); i mercati azionari mondiali hanno perso il 19,4% da inizio anno1, mentre i mercati obbligazionari sono scesi del 13,7%2. L’andamento dei mercati azionari è stato guidato da una discesa dei multipli di mercato3 mentre le stime sugli utili sono rimaste relativamente stabili sia nell’Unione Europea che negli Stati Uniti, aiutate in parte dal settore energetico e dalla possibilità per alcune società di trasferire ai propri clienti l’incremento dei costi di produzione derivante dall’aumento dei prezzi delle materie prime. Nel corso del 2022 gli indici4 S&P 500 e Nikkei 225 hanno perso rispettivamente circa il 20% e il 9%, mentre l’EuroStoxx 50 ha perso circa il 12%.
Il ciclo di rialzi dei tassi delle banche centrali ha portato un significativo repricing del comparto obbligazionario europeo: il rendimento del Buono del Tesoro Poliennale (BTP) a 10 anni, pari a circa 1,2% ad inizio anno, è progressivamente aumentato, raggiungendo nel mese di ottobre il 4,8%, livello massimo dell’anno. Contemporaneamente è salito anche lo spread BTP-BUND, che ad ottobre ha raggiunto i 250 punti base. Dalla metà di ottobre alla metà di dicembre i tassi di rendimento sui titoli pubblici a lungo termine delle maggiori economie avanzate (in particolare, Stati Uniti, Europa, Regno Unito), sono sensibilmente diminuiti, rientrando su valori prossimi ai rendimenti registrati nel primo semestre 2022. A tale andamento ha contribuito l’attenuarsi del processo di restrizione della politica monetaria delle banche centrali, che ha modificato le aspettative degli operatori riguardo il passo e la durata del processo di restrizione monetaria. Attese di una restrizione più decisa delle politiche monetarie si sono diffuse in seguito alle riunioni di dicembre delle banche centrali delle maggiori economie avanzate ed il BTP a 10 anni ha terminato il 2022 con un rendimento pari al 4,7% e lo spread BTP-Bund in area 210 punti base.
Il mercato azionario italiano, con il FTSE MIB calato nel 2022 del 13% su base annua5.
Le obbligazioni corporate, in questo contesto di incertezze e rendimenti al rialzo, hanno registrato un incremento per buona parte dell’anno, in particolare sulla componente più speculativa. Verso fine anno, tuttavia, gli spread di credito sono parzialmente rientrati, favoriti da una riduzione generalizzata della volatilità e dal ritorno di interesse per l’asset class da parte degli investitori, dati i livelli raggiunti dagli spread in autunno.
1. MCSI World index.
2. FTSE World Government Fixed income Index.
3. I multipli di mercato sono rapporti tra i prezzi di mercato (quotazioni) di uno strumento azionario e una data grandezza di bilancio. Le grandezze di bilancio più comunemente impiegate sono utili, valore contabile del capitale proprio, vendite. Fonte: Glossario di Borsa Italiana.
4. Fonte: Bloomberg.
5. Fonte: Bloomberg.