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Mostra "Come si fanno i soldi: la produzione di carta moneta tra tecnologia e tradizione"

L'iniziativa, che ha registrato oltre 900 visitatori, è stata una rassegna originale e curiosa che ha lasciato una traccia tangibile di sé nel catalogo della mostra.

Risparmio postale Si è conclusa il 31 ottobre con un bilancio positivo, la mostra “Come si fanno i soldi, la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione” - un percorso espositivo sulla storia e le tecniche di produzione delle cartevalori: dal bozzetto alle prove stampa, dalle matrici alla stampa di banconote e documenti – a cui l’Archivio Storico di Poste Italiane ha contribuito con documenti originali dalla fine dell’ottocento e filmati storici.

Organizzata dal Museo della Stampa e Stampa d’Arte a Lodi nel prestigioso spazio eventi del grattacielo Pirelli, la mostra ha registrato oltre 900 visitatori tra presenze istituzionali, privati, professionisti del settore (artisti, incisori, tipografi ma anche docenti ed esperti di cartamoneta), gruppi di collezionisti e appassionati di filatelia e numismatica, studenti di istituti tecnici del settore grafico e studenti universitari.

Da segnalare: il convegno inaugurale, con la presenza di alcuni tra i massimi esperti del settore, e l’eccezionale lezione tenuta dal professor Guido Crapanzano, consulente numismatico della Banca d'Italia, a un gruppo di studenti dell’Università Cattolica di Milano.

Una rassegna originale e curiosa che lascia una traccia tangibile di sé nel catalogo della mostra, un volume di pregevole fattura - curato dal Museo della Stampa e Stampa d’Arte a Lodi in collaborazione con Archivio Storico di Poste Italiane, Tipoteca di Cornuda, Associazione Italiana Cartamoneta, Fondazione Fedrigoni Fabriano - che raccoglie i contenuti e i materiali del convegno e dell’esposizione ricreandone il suggestivo percorso tra storia, immagini, aneddoti e curiosità.

Curiosa è l’origine della “La cartamoneta”, inventata in Cina, come la stessa carta, molti secoli prima che in Occidente. I primi biglietti con funzione di moneta comparvero nell’807 nella provincia di Sichuan, per sopperire alla scarsità di rame indotta dalla fabbricazione intensiva di statue di Buddha. Non si trattava di vere banconote ma di ricevute che attestavano il deposito di monete metalliche e che venivano utilizzate come moneta dai mercanti e dalla popolazione. “Moneta volante” veniva chiamata, perché, a differenza del metallo che rappresentava, era molto più leggera.

Tra i coinvolgenti titoli dell’indice, vede la firma dell’Archivio Storico “La cassaforte degli Italiani”. Di cosa si tratta? Nel 1876, con l’istituzione delle Casse di Risparmio Postali ad opera di Quintino Sella, approdano negli uffici postali del neonato Regno d’Italia i Libretti di Risparmio Postale. In breve tempo, i Libretti - a cui si aggiungeranno nel 1925 i Buoni Postali Fruttiferi - si affermano come strumento decisivo per favorire il risparmio degli Italiani e finanziare, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, la realizzazione di opere pubbliche. Esattamente come oggi.

Il nostro breve reportage si conclude qui, con l’invito a scoprire altri dettagli interessanti e curiosi della mostra. 

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