
Nell’Ottocento il telegrafo rivoluziona il modo di comunicare e di vivere. Per la prima volta si può leggere un messaggio scritto poche ore prima anche a mille e passa chilometri di distanza. Merito di Samuel Morse che nel 1837 inventa il telegrafo elettrico, presto diffuso in tutto il mondo. In Italia il primo impianto entra in funzione nel 1848 nel Granducato di Toscana e poi un po’ in tutta la penisola. Con il telegrafo tutto avviene in un istante: dalle disposizioni impartite dal Re agli ordini di acquisto e ai pagamenti, effettuati con il vaglia telegrafico.
Si cablava il mondo passo dopo passo, palo dopo palo, filo dopo filo, con personale delle Poste che ne controllava quotidianamente le condizioni e che subito rimediava alle interruzioni nelle linee, i “guardiafili”. Ma pali e fili possono essere impiantati solo sulla terraferma; per varcare i mari, per collegare il “continente” alle isole ci vogliono chilometri e chilometri di cavi sottomarini, difficili da posare, che devono resistere alle correnti, alla salsedine.

Nel 1895 Guglielmo Marconi scopre un modo per trasmettere facendo a meno di fili e cavi, via etere: nasce il wireless. Agli inizi i segnali sono deboli e non riescono a superare neanche la barriera di una collina, ma Marconi, che dalla madre irlandese ha ereditato una grande determinazione, non desiste e nel 1897 brevetta la sua invenzione, a Londra. Nel giro di pochi anni gli apparati trasmittenti e riceventi arrivano a coprire una distanza di 4.000 chilometri fino a quando, di trasmettitore in trasmettitore, si riesce a raggiungere tutto il mondo.

Gli studi di Marconi sulle onde radio e le sue applicazioni in ambito tecnologico cambiano radicalmente il mondo della comunicazione nel secolo scorso e in questo. A Marconi si deve la telegrafia senza fili, le trasmissioni radiofoniche e televisive. E infine il wireless, nell’accezione odierna.
Tutto nasce da un esperimento condotto dal giovanissimo Marconi nella villa di famiglia, a Pontecchio, nei pressi di Bologna, come racconta un filmato dell’Archivio Storico di Poste Italiane che ripercorre le tappe della sua affermazione. Per vedere il filmato, vai alla sezione "I nostri filmati".