Stai utilizzando una versione obsoleta di Internet Explorer.
Per una navigazione ottimale del sito ti consigliamo di aggiornare il browser ad una versione più recente: Aggiorna IExplorer

La Befana alle Poste Online su Censimento Fotografia Italia un nuovo album fotografico dell’Archivio Storico di Poste Italiane dal titolo “La Befana alle Poste”.

La Befana alle Poste È online sul sito di Censimento Fotografia Italia il nuovo album fotografico dell’Archivio Storico di Poste Italiane dedicato alla tradizione della Befana alle Poste, nata nella seconda metà degli anni '20 del secolo scorso con il Dopolavoro postelegrafonico: una consuetudine molto amata da grandi e piccini, invitati ogni anno ad assistere a spettacoli musicali e di teatro nel giorno dell’Epifania.

L’album è composto da una selezione di dieci immagini che ritraggono varie edizioni della Befana alle Poste, dalla metà degli anni ’30 in poi.  
Sfoglia l'album su www.censimento.fotografia.italia.it

Sono tutti in posa, schierati sul palcoscenico di un teatro, sovrastati dai grandi ritratti del Re Vittorio Emanuele III e di Benito Mussolini. In prima fila i più piccoli, in calzoncini e con la divisa da giovane balilla. Alle loro spalle un gruppo di ragazze.
Seri e compunti, con qualcuno che accenna un sorriso mentre un ragazzetto con aria spavalda e sbarazzina mostra di non essere intimidito dalle circostanze. Siamo nel 1935, ad Ascoli Piceno e si è appena conclusa una di quelle rappresentazioni teatrali che il Dopolavoro delle Poste organizza in occasione della Befana.

La Befana alle Poste Sono passati solo sette anni dall’istituzione del Dopolavoro postelegrafonico, avvenuta nel 1926, e la Befana delle Poste è già diventata una tradizione. Che siano sul palcoscenico a cantare, suonare, danzare o recitare o in platea ad assistere, per i bambini il divertimento è assicurato. 
È la sezione locale di ogni capoluogo di provincia che si prodiga per organizzare, ogni anno, spettacoli musicali e di teatro a beneficio dei dipendenti delle Poste e delle loro famiglie.

I più piccini poi, durante le festose riunioni che, alla presenza delle maggiori autorità del luogo, hanno luogo in tutte le Sezioni del Regnoricevono anche pacchi-dono che devono comunque contenere anche “oggetti di pubblica utilità”, come si precisa in documenti dell’epoca.

Con la caduta del regime scompare la Befana Fascista, ma non quella postelegrafonica. La tradizione dei pacchi-dono resta immutata e la Befana, ora democratica e repubblicana, si arricchisce di nuove iniziative.

La Befana alle Poste Nelle foto e nei filmati del nostro Archivio Storico si vedono adulti e bambini che si divertono al Circo Orfei, portalettere e fattorini felici di aver vinto, alla lotteria aziendale, un motorino o la gomma di una bici, bimbette che estraggono i numeri fortunati della lotteria, zampognari che intrattengono il grazioso pubblico.

In un documentario a rivolgere gli auguri ai colleghi postelegrafonici è un piccolo divo di allora, Pablito Calvo, protagonista del film Marcellino pane e vino. L’edizione, però, che più resterà impressa nei ricordi dei bambini, molto probabilmente, è quella del 1965 perché a condurre lo spettacolo organizzato a Roma dalle Poste è nientepopodimeno che il mago Zurlì. 

NOTE: In archivio è conservato anche un filmato, La Befana c’è per tutti, girato dal Centro cinematografico del Ministero delle Poste negli anni Sessanta. È reso bene il clima di festa suscitato dall’arrivo della Befana e dalle iniziative delle Poste: “Anche gli enti pubblici e privati si preparano ad accogliere degnamente la Befana. Il Ministero P.T. ha riunito i propri dipendenti nella sede del Dopolavoro a Roma. Il Ministro Braschi consegna ai bimbi dei postelegrafonici romani un pacco dono e invia a grandi e piccini il proprio saluto augurale. La Befana – dice il Ministro – è festa di fiducia e di generosità per coloro che sono piccoli e per coloro che lo sono stati.”