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Si fa presto a dire cartoline: postali, a risposta pagata e illustrate Una storia che inizia nel 1874.

“Reclamata dalla stampa, sospirata dal commercio, desiderata da tutti poté finalmente nel 1° gennaio 1874 andar in vigore presso di noi l’istituzione delle cartoline postali.
Ne furono fatte di due tipi; semplici, di color giallognolo, a centesimi 10, e doppie, cioè con risposta pagata, di color rosa, a centesimi 1 5. Ottennero subito un grande successo, e nel primo mese se ne vendettero per lire 173.880. Ma nel mese di febbraio il prodotto scese a lire 59.006, e dal marzo al novembre si mantenne tra 60 e 75 mila lire. Solo in dicembre salì a lire 112.291. Ciò dimostra evidentemente che nel primo mese si ebbe un successo di curiosità, ma che presso di noi le cartoline postali, sebbene vivamente desiderate e lungamente aspettate, non sono ancora entrate nell’uso comune”.
Così nella Relazione di Bilancio del 1874 si segnala l’arrivo, in Italia, della cartolina postale, nata e battezzata nell’impero  Austro-Ungarico il primo ottobre 1869.

Un cartoncino non illustrato, emesso dallo Stato come una vera e propria carta valore, con l’affrancatura prestampata, che permette di comunicare in modo semplice poche righe di testo, senza busta, a tariffa ridotta. 
Le cartoline postali hanno in un primo periodo una diffusione limitata. Le Poste prevedono una serie di garanzie a tutela della riservatezza della corrispondenza, (l’obbligo del segreto epistolare che faceva capo ai dipendenti) ma gli utenti sono, almeno inizialmente, piuttosto diffidenti, trattandosi pur sempre di comunicazioni che non viaggiano chiuse in busta. Chi scrive ricorre a codici e testi cifrati.

Una decina di anni dopo le prime cartoline postali arrivano quelle illustrate, prodotte e distribuite dai privati con le quali inviare i propri “saluti e baci” e per le quali era è necessario comprare il relativo francobollo. Son disegnate da nomi importanti della grafica e della pittura… un vero e proprio fenomeno di moda. Presto l’assenza di riservatezza non viene più considerata un problema, anche per la natura delle comunicazioni, saluti e poche frasi pratiche o di prammatica. Vengono celebrate come simbolo della modernità: una comunicazione dallo stile telegrafico, senza il telegrafo, una comunicazione epistolare, senza la lettera.
Le iniziali ritrosie son superate superate: il numero delle spedizioni passa dai quasi nove milioni del 1874 ai circa 100 del 1899.

Le cartoline illustrate, in epoche in cui la consuetudine ai viaggi era prerogativa di notabili, possidenti, aristocratici e gente facoltosa d’ogni tipo, le occasionali cartoline che arrivavano da amici o parenti aiutavano a scoprire posti misteriosi e sconosciuti, terre incognite all’altro capo dell’Italia, del continente, del mondo e terre incognite già ai confini del proprio comune.

Le cartoline illustrate testimoniano visivamente i cambiamenti intervenuti nel nostro Paese nel corso del tempo. Cartoline patriottiche con monumenti dedicati ai protagonisti del Risorgimento, alle prime donne del mondo dello spettacolo, ai paesaggi, agli eventi internazionali ospitati in Italia, alle infrastrutture di cui essere fieri, a scuole, ospedali, palazzi. Numerose sono anche le cartoline che raffigurano i Palazzi delle Poste.
Le cartoline contribuiscono a far conoscere il made in Italy e a educare gli italiani. Lo vedremo nella prossima puntata. Intanto, chi vuole, per può guardare un brevissimo documentario, per saperne di più.
 
 
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